Presepi nel Coppo
Artista Ciro De Crescenzo
Presepi nel Coppo
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Tradizione napoletana nell'arte presepiale
Tradizione napoletana nell'arte presepiale
Storia del Presepe
Forse non tutti sanno che...
Giuseppe: tra bue ed asinello a scaldare un giaciglio su cui sarà sistemato il Bambinello
Benito: pastorello che dorme beato e che si pensa dia origine al presepe sognando.
Mai svegliarlo...non può mancare !
Vinaio: è il simbolo dell'Eucarestia. Rievocando il pane che Gesù intinge nel vino a rappresentare il suo corpo e il suo sangue
Cicci Bacco, l'ubriacone: preferisce il vino piuttosto che l'adorazione del bambinello Gesù.
A Napoli è "Ciccibacco 'ncoppa a' votta" (Ciccibacco sulla botte) e guida un carro trainato da buoi
Pescatore: ricorda simbolicamente San Pietro, il pescatore di anime
Il monaco: ‘O munaciello, simbolo dell’unione tra sacro e profano, caratterizza da sempre il presepe napoletano
I compari: "Zi’ Vicienzo e zi’ Pascale" rappresentano il Carnevale, la Morte
La meretrice: è il simbolo erotico contrapposto alla purezza della Vergine;
si colloca nelle vicinanze dell'osteria, in contrapposizione appunto alla Natività che è alle spalle
La zingara: è una giovane donna, con vesti rotte ma appariscenti, che prevede il futuro ed anche la passione di Gesù
I venditori: sono almeno dodici e rappresentano i mesi dell’anno:
Il fiume: è un simbolo della vita
Le osterie: queste locande, avendo negato ospitalità a Maria e Giuseppe, sono simbolo del peccato
I re magi: rappresentano il viaggio notturno della stella cometa che si congiunge con la nascita del nuovo “sole-bambino”.
Nel Presepe napoletano sono seduti sul cavallo e non sul dromedario come nel presepe orientale
« Zio Alfonso era “laureato” in Presepi:
sapeva tutto sulle tradizioni di Natale, sul primo presepe fatto da San Girolamo nel quattrocento e
su quello realizzato otto secoli dopo da San Francesco.
Per lui Via San Gregorio Armeno,
strada napoletana dove artisti artigiani fabbricano presepi,
era un luogo sacro pari a San Pietro »
Luciano De Crescenzo